L’ecocardiografia è una metodica con cui si studiano il cuore e il flusso del sangue per mezzo degli ultrasuoni. A differenza delle radiazioni utilizzate in radiologia, gli ultrasuoni sono innocui, per cui non è necessaria alcuna precauzione e l’esame può essere eseguito su qualunque paziente innumerevoli volte (anche nelle donne in gravidanza e nei bambini).

L’ecocardiografia permette di ottenere informazioni sulla contrattilità del cuore, sulla morfologia delle sue valvole e sul flusso del sangue nelle sue cavità, sia a riposo che dopo l’esercizio fisico o l’assunzione di un farmaco.

L’ecocardiografia Doppler è una tecnica non cruenta e non invasiva quindi facilmente ripetibile utilizzata in medicina per lo studio della situazione anatomica e funzionale del cuore e dei vasi sagugni in tempo reale. Prende il nome dal suo principio fisico di funzionamento, l’effetto Doppler.

Utilizzata da alcuni decenni ha un notevole valore sia in campo diagnostico che prognostico e terapeutico nelle affezioni cardiache e vascolari.

Con l’utilizzo dell’ecografia, attraverso immagini B-mode, si studia la morfologia delle pareti, la loro motilità, la presenza o meno di formazioni endoluminali, la struttura della “placca ateromasica” mentre con il Doppler pulsato si valuta, attraverso l’analisi spettrale e il grado di purezza del suono, la situazione emodinamica del flusso sanguigno in quel determinato punto e quindi si possono quantificare i vari gradi di stenosi, distinguendo le stenosi emodinamicamente significative da quelle non emodinamicamente significative.

Questa metodologia attualmente viene integrata con l’analisi spettrale a colori per avere informazioni ancora più precise sul flusso sanguigno.